Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (c.d. “Codice Appalti”) di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, all’articolo 108 rubricato “Criteri di aggiudicazione degli appalti di lavori, servizi e forniture” contiene un riferimento specifico alla certificazione della parità di genere; le imprese che intendono vedersi riconoscere un maggior punteggio per aver adottato politiche tese alla parità di genere devono pertanto dimostrare di essere certificate in conformità alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata dall’Ente Nazionale Italiano di Normazione, venendo meno la possibilità di presentare semplicemente un’autocertificazione.
La certificazione della parità di genere, introdotta dalla legge 5 novembre 2021, n. 162, che ha modificato il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 recante “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, è intesa quale strumento di attestazione, per le organizzazioni, di attuazione di politiche e misure volte alla riduzione del divario di genere, garantendo opportunità di crescita in azienda, parità salariale in relazione alle mansioni e tutela della maternità.