Con il Regolamento (UE) 2023/988 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 23 maggio 2023, si rinnova il quadro normativo in materia di sicurezza generale dei prodotti; il nuovo provvedimento, già entrato in vigore, si applicherà a far data dal 13 dicembre 2024, data in cui dovrà considerarsi abrogata la precedente direttiva 2001/95/CE.
ll nuovo Regolamento trova applicazione per prodotti immessi sul mercato (messi a disposizione sul mercato) nella “misura in cui non esistano disposizioni specifiche del diritto dell’Unione aventi lo stesso obiettivo che disciplinano la sicurezza dei prodotti in questione” (art. 2).
Ai fini del Regolamento, per “prodotto” si intende qualsiasi articolo, interconnesso o meno ad altri articoli, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito, anche nel quadro di una prestazione di servizi, ai consumatori o suscettibile, in condizioni ragionevolmente prevedibili, di essere utilizzato dai consumatori, anche se non loro destinato.
La novità più attesa e forse di maggior rilievo, rinvenibile nell’art. 4 del Regolamento, concerne la regolamentazione del mercato online, ovviamente non presente nella precedente Direttiva del 2001, essendo all’epoca lo sviluppo dell’e-commerce ancora agli arbori.
Oltre ad un ampliamento del concetto di “prodotto sicuro” (che ora include nuovi elementi tra cui le categorie di consumatori che utilizzano il prodotto e l’aspetto del prodotto), il nuovo Regolamento definisce nel dettaglio compiti e responsabilità dei vari operatori economici: fabbricanti (art. 9), eventuali rappresentanti autorizzati (art. 10), importatori (art. 11) e distributori (art. 12).
In capo ai fabbricanti è previsto l’obbligo di effettuare, prima dell’immissione dei prodotti sul mercato, un’analisi interna dei rischi con predisposizione di relativa documentazione tecnica, tra cui, ove opportuno in funzione dei rischi connessi al prodotto, un’analisi dei rischi possibili e delle soluzioni di mitigazione adottate.
Per quanto riguarda le sanzioni, la materia rimane di competenza degli Stati membri, che dovranno definirle entro il 13 dicembre 2024.