Il Ministero della transizione ecologica, con il decreto direttoriale n. 47 del 9 agosto 2021 (di cui è stato dato comunicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 200 del 21 agosto 2021), ha approvato le “Linee guida sulla classificazione dei rifiuti” predisposte dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) e approvate con delibera del Consiglio SNPA n. 105/2021, in attuazione dell’articolo 184, comma 5, del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’ambiente).
L’obiettivo delle linee guida è di fornire criteri tecnici omogenei per l’espletamento della procedura di classificazione dei rifiuti (attribuzione dei codici dell’elenco europeo dei rifiuti e individuazione delle caratteristiche di pericolo), di competenza del produttore del rifiuto.
Le linee guida costituiscono aggiornamento della precedente versione risalente al 2019, della quale rimane comunque invariata la struttura complessiva.
Il documento, articolato in quattro capitoli e altrettante appendici, contiene:
- Il richiamo dei principali riferimenti normativi e indicazioni tecniche di settore;
- L’approccio metodologico per la classificazione dei rifiuti, con procedura di valutazione della pericolosità composta da tre fasi, e relativi schemi sintetici;
- Una versione commentata dell’elenco europeo dei rifiuti;
- Diversi esempi di classificazione per specifiche tipologie di rifiuti;
- Criteri metodologici per la valutazione delle singole caratteristiche di pericolo.
Particolare rilievo assume, nelle linee guida, il giudizio di classificazione del rifiuto, documento redatto da professionista abilitato, sulla base delle informazioni ricavate dal ciclo produttivo del rifiuto, dalle analisi di laboratorio e dai test effettuati; allo scopo di dare evidenza oggettiva delle valutazioni condotte, al giudizio dovrebbero accompagnarsi il verbale di campionamento, i report/rapporti di prova dei test eseguiti, la documentazione delle analisi chimiche.
Le linee guida forniscono anche interessanti indicazioni in merito al campionamento dei rifiuti, prevendendo la necessità di sviluppare, prima della raccolta del campione, un piano di campionamento, allo scopo di poter valutare l’effettiva rappresentatività, per i parametri oggetto di analisi, dei campioni raccolti rispetto all’intero quantitativo di rifiuto oggetto di campionamento.